Formazione permanente -
Corso a Gerusalemme da 29 Giugno-26 Luglio- Lingua Spagnola
Participanti sono frati da
America Latina.
Gesù
& Francesco ci chiamano a fare amicizia con i rifugiati/profughi!
Secondo i rapporti
delle Nazioni Unite nel anno 2013 erano
51 milioni di rifugiati in tutto il mondo che hanno lasciato le loro case a
causa di varie esperienze dolorose e della guerra.
Si presentano qui di seguito le riflessioni di Papa
Francesco per il 20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato, ricorrenza annuale
che la comunità internazionale dedica a chi è costretto a lasciare la propria
terra per fuggire da conflitti e persecuzioni.
Il numero di questi fratelli rifugiati sta crescendo e, in
questi ultimi giorni, altre migliaia di persone sono state indotte a lasciare
le loro case per salvarsi. Milioni di famiglie, milioni, rifugiate di tanti
Paesi e di ogni fede religiosa vivono nelle loro storie drammi e ferite che
difficilmente potranno essere sanate. Facciamoci loro vicini, condividendo le
loro paure e la loro incertezza per il futuro e alleviando concretamente le
loro sofferenze. Il Signore sostenga le persone e le istituzioni che lavorano
con generosità per assicurare ai rifugiati accoglienza e dignità, e salvarsi la
vita. Con san Giuseppe e la Madonna, è dovuto andarsene in Egitto. Lui è stato
un rifugiato. Preghiamo la Madonna, che conosce i dolori dei rifugiati, che
stia vicino a questi nostri fratelli e sorelle. Preghiamo insieme la Madonna
per i fratelli e le sorelle rifugiati. Maria, madre dei rifugiati, prega per
noi.
Secondo fra. Jaime Rey, noi Frati Francescani Cappuccini
abbiamo una opportunità fraterna di essere con questi fratelli e sorelle che
hanno perso le loro case e non hanno nessuno a rivendicare i loro diritti. La
mia esperienza con i rifugiati dello Sri Lanka mi ha insegnato molto sulle loro
incertezze. La loro esperienza è estremamente traumatizzante: in un istante di
violenza questa gente ha perduto persone e strutture preziose, custodite da
secoli.
La domanda "perché?", che pongono, le loro lacrime,
la rabbia, l'incertezza, le ferite e il vuoto sono racconti della passione dei
nostri giorni. Il nostro Padre san Francesco, che ha trovato il senso della sua
vita fuori delle mura di Assisi, ci chiama anche ad essere sensibili ai
rifugiati e a stare con loro. Molti dei nostri frati cappuccini sono già
coinvolti in questo ministero ed è bene tenere le nostre porte e il cuore
aperti a questa realtà. Invitiamo i formatori di essere in contatto con la vita
dei rifugiati e ad aiutare i nostri
frati studenti a fare esperienza con loro. Qual è la vostra risposta alla
chiamata di Gesù e Francesco?
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