sabato 28 giugno 2014

80 anni di benedizione!


Il nostro fratello Fr. Raniero Cantalamessa OFM Cap., festeggerà il suo 80 ° compleanno il 22 luglio 2014.  Ringraziamo il Creatore con lui per tutte le molteplici benedizioni che Dio ha riversato su di lui. Dal 1980 è Predicatore della Casa Pontificia e in questa veste detta ogni settimana, in Avvento e in Quaresima, una meditazione in presenza del Papa, dei cardinali, vescovi, prelati e superiori generali di ordini religiosi. È chiamato a parlare in molti paesi del mondo, spesso anche da fratelli di altre denominazioni cristiane. Ha pubblicato numerosi libri di spiritualità, frutto della sua predicazione alla Casa Pontificia, tradotti in una ventina di lingue. Il suo recente libro è una interessante intervista di Aldo Maria Valli dal titolo "Il Bambino che portava acqua." 
Di seguito le impressioni di alcuni nostri fratelli cappuccini che vivono con lui:

-Il suo ultimo libro (l’intervista di Aldo Maria Valli) è stimolante e durante la lettura si sente un fratello che parla del suo cammino della vita - Fra. Mauro Johri Ofm Cap., Ministro Generale .
-Lui è un mistico, un uomo di preghiera che medita e annuncia il Vangelo - Fra. Sidney Ofm Cap.,
-Fra Raniero, profumo della Parola del Signore…!  Egli è un uomo mistico, carismatico e pieno dello Spirito del Signore della vita. Il suo stato di serenità è anche il risultato per creare una atmosfera e un’ intimità con il Signore. Scegliendo di vivere all’eremo di Cittàducale, si spiega la sua serenità e profondità evangelica molto forte e piena di tenerezza.  La sua vita è una donazione di amore, come una fontana da dove sgorga la saggezza del Signore. A lui non servono molte parole, solamente dai suoi gesti già si capisce che Lui vive ciò che medita, una vita di autentica preghiera. Si dona nella gratuità di servire la parola e di farla diventare come strumento del Signore della vita - Fra Erivan Araújo de Souza, OFMCap
Quello che segue sono alcune delle domande riguardanti San Francesco d'Assisi che ha risposto candidamente in un altro suo libro intitolato: Amore in Cristo:
- San Francesco era né un intellettuale, né un guaritore: quindi qual è la fonte del suo carisma e la popolarità?
Padre Cantalamessa: Il suo giovane discepolo, Antonio di Padova, supera lui in termini di miracoli e guarigioni, e ad un certo livello, anche in termini di popolarità. Le ragioni per la popolarità di San Francesco sono più complessi. E 'la sua persona e le sue azioni come un insieme che lo ha reso uno degli esseri umani più completi e affascinanti, e questo è anche secondo gli psicologi stessi. Quando il suo compagno Frate Masseo gli chiese: 'Perché tutto il mondo ti cerca', San Francesco rispose 'Perché Dio non ha trovato sulla terra un peccatore più vile di me.' Era onesto, ma lui non ha detto la verità! In realtà tutto il mondo, dopo più di otto secoli, corre ancora a lui perché ha raggiunto quei valori che tutti noi, credenti e non credenti, segretamente aspiriamo : gioia, pace e fraternità. (www.zenit.org)
- Da dove nasce la sua capacità di amare la sofferenza e abbracciare i peccatori?
Padre Cantalamessa: Nel suo testamento, Francesco dice chiaramente: "Il Signore stesso mi condusse tra loro." E 'stato l'amore per Gesù che lo ha spinto verso le parti più ferite del suo corpo. Ci sono alcuni che dall'amore per i poveri hanno raggiunto l'amore per Cristo (come Simone Weil), ci sono altri che dall'amore per Cristo raggiungono l'amore per i poveri. (www.zenith.org)



Noi gli auguriamo tutto il bene per il suo 80° compleanno e  preghiamo il Signore perchè continui ad essere una benedizione per l'umanità!

Il nostro fratello Fra. Paolo Martinelli va a servire la Diocesi di Milano!



Un caloroso augurio al Vescovo Ausiliare nostro confratello Paolo Martinelli! Lui è una persona piena di spirito francescano, un buon teologo, accogliente, accessibile e un grande sostegno alla nostra Formazione Segreteria. Noi assicuriamo le nostre preghiere per la sua nuova missione nella diocesi di Milano!

Oggi, 28 giugno, il nostro Vicario Generale Fra. Stefan Kozuh festeggia il suo 25 ° anno di sacerdozio.



Siamo lieti di augurargli ogni bene per il prosieguo del suo ministero a servizio dell’Ordine e della Chiesa tutta. Lodiamo Dio per il dono di nostro fratello: per la sua semplicità, per il fervore e la nobiltà del suo servizio di animazione  dei Frati Cappuccini nel mondo.


sabato 21 giugno 2014


La festa di Pentecoste è un momento importante per noi per ricevere l'ispirazione e la forza interiore. Abbiamo tutti bisogno della guida dello Spirito Divino. Alleghiamo, pertanto il Messaggio di Pentecostale del Santo Padre Francesco in diverse lingue. Questo potrà aiutarvi per la vostra lettura Personale. Con Papa Francesco vi chiediamo di collegarvi con Dio e scoprire le sue vie nella vostra vita personale. Invitiamo tutti i nostri frati, soprattutto i formatori e i giovani frati di dare al proprio tempo qualità, usandolo per leggere questo testo. La nostra vita ne riceverà momenti d’intimità con Dio, esperienza e significato. Noi chiediamo il vostro aiuto con la preghiera in questo momento in qui ci accingiamo a iniziare i nostri nuovi corsi formativi insieme a quelli tradizionali.
Obiettivi: Tutti i nostri corsi formativi (condotti in diverse parti del mondo, da un gruppo di frati e altri esperti) daranno possibilità ai nostri fratelli di aggiornarsi nei seguenti ambiti: spiritualità biblica, Update in francescanesimo, la guarigione interiore, Art of vita francescana, Discernimento, self-care e il benessere. Vi chiediamo di pregare per il

Corsi per la formazione permanente
21-27Giugno 2014 – Scuola di Francescanesimo Madrid ad Assisi
29 Giugno -26 Luglio  – Corso a Gerusalemme – Lingua Spagnola –America Latina
28 Luglio-17 Agosto 2014 - Heritage Programma ad Assisi – Lingua Francese
OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Basilica Vaticana
Domenica, 8 giugno 2014

«Tutti furono colmati di Spirito Santo» (At 2,4).
Parlando agli Apostoli nell’Ultima Cena, Gesù disse che, dopo la sua partenza da questo mondo, avrebbe inviato loro il dono del Padre, cioè lo Spirito Santo (cfr Gv 15,26). Questa promessa si realizza con potenza nel giorno di Pentecoste, quando lo Spirito Santo discende sui discepoli riuniti nel Cenacolo. Quella effusione, benché straordinaria, non è rimasta unica e limitata a quel momento, ma è un evento che si è rinnovato e si rinnova ancora. Cristo glorificato alla destra del Padre continua a realizzare la sua promessa, inviando sulla Chiesa lo Spirito vivificante, che ci insegna e ci ricorda e ci fa parlare.
Lo Spirito Santo ci insegna: è il Maestro interiore. Ci guida per il giusto cammino, attraverso le situazioni della vita. Lui ci insegna la strada, la via. Nei primi tempi della Chiesa, il Cristianesimo era chiamato “la via” (cfr At 9,2), e Gesù stesso è la Via. Lo Spirito Santo ci insegna a seguirlo, a camminare sulle sue orme. Più che un maestro di dottrina, lo Spirito Santo è un maestro di vita. E della vita fa parte certamente anche il sapere, il conoscere, ma dentro l’orizzonte più ampio e armonico dell’esistenza cristiana.
Lo Spirito Santo ci ricorda, ci ricorda tutto quello che Gesù ha detto. E’ la memoria vivente della Chiesa. E mentre ci fa ricordare, ci fa capire le parole del Signore.
Questo ricordare nello Spirito e grazie allo Spirito non si riduce a un fatto mnemonico, è un aspetto essenziale della presenza di Cristo in noi e nella sua Chiesa. Lo Spirito di verità e di carità ci ricorda tutto ciò che Cristo ha detto, ci fa entrare sempre più pienamente nel senso delle sue parole. Noi tutti abbiamo questa esperienza: un momento, in qualsiasi situazione, c’è un’idea e poi un’altra si collega con un brano della Scrittura... E’ lo Spirito che ci fa fare questa strada: la strada della memoria vivente della Chiesa. E questo chiede da noi una risposta: più la nostra risposta è generosa, più le parole di Gesù diventano in noi vita, diventano atteggiamenti, scelte, gesti, testimonianza. In sostanza lo Spirito ci ricorda il comandamento dell’amore, e ci chiama a viverlo.
Un cristiano senza memoria non è un vero cristiano: è un cristiano a metà strada, è un uomo o una donna prigioniero del momento, che non sa fare tesoro della sua storia, non sa leggerla e viverla come storia di salvezza. Invece, con l’aiuto dello Spirito Santo, possiamo interpretare le ispirazioni interiori e gli avvenimenti della vita alla luce delle parole di Gesù. E così cresce in noi la sapienza della memoria, la sapienza del cuore, che è un dono dello Spirito. Che lo Spirito Santo ravvivi in tutti noi la memoria cristiana! E quel giorno, con gli Apostoli, c’era la Donna della memoria, quella che dall’inizio meditava tutte quelle cose nel suo cuore. C’era Maria, nostra Madre. Che Lei ci aiuti in questa strada della memoria.
Lo Spirito Santo ci insegna, ci ricorda, e – un altro tratto – ci fa parlare, con Dio e con gli uomini. Non ci sono cristiani muti, muti di anima; no, non c’è posto per questo.
Ci fa parlare con Dio nella preghiera. La preghiera è un dono che riceviamo gratuitamente; è dialogo con Lui nello Spirito Santo, che prega in noi e ci permette di rivolgerci a Dio chiamandolo Padre, Papà, Abbà (cfr Rm 8,15; Gal 4,4); e questo non è solo un “modo di dire”, ma è la realtà, noi siamo realmente figli di Dio. «Infatti, tutti coloro che sono guidati dallo Spirito Santo di Dio, costoro sono figli di Dio» (Rm 8,14).
Ci fa parlare nell’atto di fede. Nessuno di noi può dire: “Gesù è il Signore” – lo abbiamo sentito oggi – senza lo Spirito Santo. E lo Spirito ci fa parlare con gli uomini nel dialogo fraterno. Ci aiuta a parlare con gli altri riconoscendo in loro dei fratelli e delle sorelle; a parlare con amicizia, con tenerezza, con mitezza, comprendendo le angosce e le speranze, le tristezze e le gioie degli altri.
Ma c’è di più: lo Spirito Santo ci fa parlare anche agli uomini nella profezia, cioè facendoci “canali” umili e docili della Parola di Dio. La profezia è fatta con franchezza, per mostrare apertamente le contraddizioni e le ingiustizie, ma sempre con mitezza e intento costruttivo. Penetrati dallo Spirito di amore, possiamo essere segni e strumenti di Dio che ama, che serve, che dona la vita.
Ricapitolando: lo Spirito Santo ci insegna la via; ci ricorda e ci spiega le parole di Gesù; ci fa pregare e dire Padre a Dio, ci fa parlare agli uomini nel dialogo fraterno e ci fa parlare nella profezia.
Il giorno di Pentecoste, quando i discepoli «furono colmati di Spirito Santo», fu il battesimo della Chiesa, che nacque “in uscita”, in “partenza” per annunciare a tutti la Buona Notizia. La Madre Chiesa, che parte per servire. Ricordiamo l’altra Madre, la nostra Madre che partì con prontezza, per servire. La Madre Chiesa e la Madre Maria: tutte e due vergini, tutte e due madri, tutte e due donne. Gesù era stato perentorio con gli Apostoli: non dovevano allontanarsi da Gerusalemme prima di aver ricevuto dall’alto la forza dello Spirito Santo (cfr At 1,4.8). Senza di Lui non c’è missione, non c’è evangelizzazione. Per questo con tutta la Chiesa, con la nostra Madre Chiesa cattolica invochiamo: Vieni, Santo Spirito!



HOMILY OF POPE FRANCIS
Vatican Basilica
Sunday, 8 June 2014


“They were all filled with the Holy Spirit” (Acts 2:4).
Speaking to the Apostles at the Last Supper, Jesus said that after he left this world he would send them the gift of the Father, that is, the Holy Spirit (cf. Jn 15:26). This promise was powerfully fulfilled on the day of Pentecost, when the Holy Spirit descended upon the disciples, who were gathered in the Upper Room. This extraordinary outpouring was not limited solely to that moment, but was an event that was renewed and still continues to be renewed. Christ glorified at the right hand of the Father continues to fulfill his promise, sending upon the Church the life-giving Spirit, who teaches us, reminds us, and lets us speak.
The Holy Spirit teaches us: he is the Interior Master. He guides us along the right path, through life’s challenges. He teaches us the path, the way. In the early times of the Church, Christianity was called “the way” (cf. Acts 9:2), and Jesus himself is the Way. The Holy Spirit teaches us to follow him, to walk in his footprints. More than a master of doctrine, the Holy Spirit is a master of life. And he surely takes part in life as well as in knowledge, but within the broadest and most harmonious horizons of Christian existence.
The Holy Spirit reminds us, he reminds us of all that Jesus said. He is the living memory of the Church, and when he reminds us, he helps us to understand the words of the Lord.
This remembrance in the Spirit and by virtue of the Spirit is not reduced to a mnemonic fact; it is an essential aspect of Christ’s presence within us and within his Church. The Spirit of truth and charity reminds us of all that Christ said, and helps us to enter ever more fully into the meaning of his words. We all have this experience: one moment, in any situation, there is an idea and then another connects with a passage from Scripture .... It is the Spirit who leads us to take this path: the path of the living memory of the Church. And he asks us for a response: the more generous our response, the more Jesus’ words become life within us, becoming attitudes, choices, actions, testimony. In essence the Spirit reminds of the commandment of love, and calls us to live it.
A Christian without memory is not a true Christian but only halfway there: a man or a woman, a prisoner of the moment, who doesn’t know how to treasure his or her history, doesn’t know how to read it and live it as salvation history. With the help of the Holy Spirit, however, we are able to interpret interior inspirations and life events in light of Jesus’ words. And thus, within us grows the knowledge of memory, knowledge of the heart, which is a gift of the Spirit. May the Holy Spirit rekindle the Christian memory within all of us! And there that day with the Apostles was our Lady of Memory, who from the beginning meditated on all those things in her heart. Mary, our Mother, was there. May she help us on this path of memory.
The Holy Spirit teaches us, reminds us, and — another aspect — lets us speak, with God and with men. There are no muted Christians, mute of soul; no, there’s no place for this.
He lets us speak with God in prayer. Prayer is a gift that we freely receive; dialoguing with him in the Holy Spirit, who prays in us and allows us to address God, calling him Father, Dad, Abba. (cf. Rm 8:15; Gal 4:4); and this is not merely an “expression” but a reality: we truly are children of God. “All who are led by the Spirit of God are sons of God” (Rm 8:14).
He lets us speak in the act of faith. Without the Holy Spirit, none of us is able to say: “Jesus is Lord” — we heard this today. It is the Spirit who lets us speak with people in fraternal dialogue. He lets us speak with others, recognizing them as brothers and sisters; to speak with friendship, with tenderness, with compassion, understanding the heartaches and hopes, the sorrows and joys of others.
But there’s more: the Holy Spirit also lets us speak to men through prophecy, making us humble and docile “channels” of God’s Word. Prophecy is made with candour, to openly demonstrate the contradictions and injustices, but always with compassion and constructive intent. Charged with the Spirit of love, we can be signs and instruments of God who loves, who serves, who gives life.
In summary: the Holy Spirit teaches us the way; he reminds us of and explains Jesus’ words; he lets us pray and say “Father” to God, and lets us speak to men and women in fraternal dialogue and lets us speak in prophecy.
The day of Pentecost, when the disciples “were all filled with the Holy Spirit”, was the baptism of the Church, which was born in “going out”, in “departure” to proclaim the Good News to everyone. The Mother Church, who departs in order to serve. Let us remember the other Mother, our Mother who sets out in haste to serve. Mother Church and Mother Mary: both virgins, both mothers, both women. Jesus was peremptory with the Apostles: do not depart from Jerusalem, but wait until you have received the power of the Holy Spirit from above (cf. Acts 1:4-8). Without Him there is no mission, there is no evangelization. For this, with the whole Church, with our Mother Catholic Church, let us implore: Come, Holy Spirit!

HOMILÍA DEL SANTO PADRE FRANCISCO
Basílica Vaticana
Domingo 8 de junio de 2014

«Se llenaron todos de Espíritu Santo» (Hch 2, 4).
Hablando a los Apóstoles en la Última Cena, Jesús dijo que, tras marcharse de este mundo, les enviaría el don del Padre, es decir, el Espíritu Santo (cf.Jn 15, 26). Esta promesa se realizó con poder el día de Pentecostés, cuando el Espíritu Santo descendió sobre los discípulos reunidos en el Cenáculo. Esa efusión, si bien extraordinaria, no fue única y limitada a ese momento, sino que se trata de un acontecimiento que se ha renovado y se renueva aún. Cristo glorificado a la derecha del Padre sigue cumpliendo su promesa, enviando a la Iglesia el Espíritu vivificante, que nos enseña y nos recuerda y nos hace hablar.
El Espíritu Santo nos enseña: es el Maestro interior. Nos guía por el justo camino, a través de las situaciones de la vida. Él nos enseña el camino, el sendero. En los primeros tiempos de la Iglesia, al cristianismo se le llamaba «el camino» (cf. Hch 9, 2), y Jesús mismo es el camino. El Espíritu Santo nos enseña a seguirlo, a caminar siguiendo sus huellas. Más que un maestro de doctrina, el Espíritu Santo es un maestro de vida. Y de la vida forma parte ciertamente también el saber, el conocer, pero dentro del horizonte más amplio y armónico de la existencia cristiana.
El Espíritu Santo nos recuerda, nos recuerda todo lo que dijo Jesús. Es la memoria viviente de la Iglesia. Y mientras nos hace recordar, nos hace comprender las palabras del Señor.
Este recordar en el Espíritu y gracias al Espíritu no se reduce a un hecho mnemónico, es un aspecto esencial de la presencia de Cristo en nosotros y en su Iglesia. El Espíritu de verdad y de caridad nos recuerda todo lo que dijo Cristo, nos hace entrar cada vez más plenamente en el sentido de sus palabras. Todos nosotros tenemos esta experiencia: un momento, en cualquier situación, hay una idea y después otra se relaciona con un pasaje de la Escritura... Es el Espíritu que nos hace recorrer este camino: la senda de la memoria viva de la Iglesia. Y esto requiere de nuestra parte una respuesta: cuanto más generosa es nuestra respuesta, en mayor medida las palabras de Jesús se hacen vida en nosotros, se convierten en actitudes, opciones, gestos, testimonio. En esencia, el Espíritu nos recuerda el mandamiento del amor y nos llama a vivirlo.
Un cristiano sin memoria no es un verdadero cristiano: es un cristiano a mitad de camino, es un hombre o una mujer prisionero del momento, que no sabe tomar en consideración su historia, no sabe leerla y vivirla como historia de salvación. En cambio, con la ayuda del Espíritu Santo, podemos interpretar las inspiraciones interiores y los acontecimientos de la vida a la luz de las palabras de Jesús. Y así crece en nosotros la sabiduría de la memoria, la sabiduría del corazón, que es un don del Espíritu. Que el Espíritu Santo reavive en todos nosotros la memoria cristiana. Y ese día, con los Apóstoles, estaba la Mujer de la memoria, la que desde el inicio meditaba todas esas cosas en su corazón. Estaba María, nuestra Madre. Que Ella nos ayude en este camino de la memoria.
El Espíritu Santo nos enseña, nos recuerda, y —otro rasgo— nos hace hablar, con Dios y con los hombres. No hay cristianos mudos, mudos en el alma; no, no hay sitio para esto.
Nos hace hablar con Dios en la oración. La oración es un don que recibimos gratuitamente; es diálogo con Él en el Espíritu Santo, que ora en nosotros y nos permite dirigirnos a Dios llamándolo Padre, Papá, Abbà (cf. Rm 8, 15; Gal 4, 6); y esto no es sólo un «modo de decir», sino que es la realidad, nosotros somos realmente hijos de Dios. «Cuantos se dejan llevar por el Espíritu de Dios, esos son hijos de Dios» (Rm 8, 14).
Nos hace hablar en el acto de fe. Ninguno de nosotros puede decir: «Jesús es el Señor» —lo hemos escuchado hoy— sin el Espíritu Santo. Y el Espíritu nos hace hablar con los hombres en el diálogo fraterno. Nos ayuda a hablar con los demás reconociendo en ellos a hermanos y hermanas; a hablar con amistad, con ternura, con mansedumbre, comprendiendo las angustias y las esperanzas, las tristezas y las alegrías de los demás.
Pero hay algo más: el Espíritu Santo nos hace hablar también a los hombres en laprofecía, es decir, haciéndonos «canales» humildes y dóciles de la Palabra de Dios. La profecía se realiza con franqueza, para mostrar abiertamente las contradicciones y las injusticias, pero siempre con mansedumbre e intención de construir. Llenos del Espíritu de amor, podemos ser signos e instrumentos de Dios que ama, sirve y dona la vida.
Recapitulando: el Espíritu Santo nos enseña el camino; nos recuerda y nos explica las palabras de Jesús; nos hace orar y decir Padre a Dios, nos hace hablar a los hombres en el diálogo fraterno y nos hace hablar en la profecía.
El día de Pentecostés, cuando los discípulos «se llenaron de Espíritu Santo», fue el bautismo de la Iglesia, que nace «en salida», en «partida» para anunciar a todos la Buena Noticia. La Madre Iglesia, que sale para servir. Recordemos a la otra Madre, a nuestra Madre que salió con prontitud, para servir. La Madre Iglesia y la Madre María: las dos vírgenes, las dos madres, las dos mujeres. Jesús había sido perentorio con los Apóstoles: no tenían que alejarse de Jerusalén antes de recibir de lo alto la fuerza del Espíritu Santo (cf. Hch 1, 4.8). Sin Él no hay misión, no hay evangelización. Por ello, con toda la Iglesia, con nuestra Madre Iglesia católica invocamos: ¡Ven, Espíritu Santo!




© Copyright - Libreria Editrice Vaticana
HOMÉLIE DU PAPE FRANÇOIS
Basilique vaticane
Dimanche 8 juin 2014

« Tous furent alors remplis de l’Esprit Saint » (Ac 2, 4).
En parlant aux apôtres lors de la Dernière Cène, Jésus dit que, après son départ de ce monde, il leur aurait envoyé le don du Père, c’est-à-dire le Saint-Esprit (cf. Jn 15, 26). Cette promesse se réalise avec puissance le jour de la Pentecôte, quand le Saint-Esprit descend sur les disciples réunis au Cénacle. Cette effusion, bien qu’extraordinaire, n’est pas restée unique et limitée à ce moment, mais il s’agit d’un événement qui s’est renouvelé et qui se renouvelle encore. Le Christ glorifié à la droite du Père continue à réaliser sa promesse, en envoyant sur l’Église l’Esprit vivifiant, qui nous enseigne et qui nous rappelle, et qui nous fait parler.
Le Saint-Esprit nous enseigne : il est le Maître intérieur. Il nous guide sur le bon chemin, à travers les situations de la vie. Il nous enseigne la route, la voie. Pendant les premiers temps de l’Église, le christianisme était appelé « la voie » (cf. Ac 9, 2), et Jésus lui-même est la Voie. Le Saint-Esprit nous enseigne à le suivre, à marcher sur ses traces. Plus qu’un maître de doctrine, le Saint-Esprit est un maître de vie. Et le savoir, la connaissance, font certainement aussi partie de la vie, mais dans l’horizon plus vaste et harmonieux de l’existence chrétienne.
Le Saint-Esprit nous rappelle, il nous rappelle tout ce que Jésus a dit. Il est la mémoire vivante de l’Église. Et tandis qu’il nous rappelle, il nous fait comprendre les paroles du Seigneur.
Le fait de se souvenir dans l’Esprit et grâce à l’Esprit ne se réduit pas à un fait mnémonique, c’est un aspect essentiel de la présence du Christ en nous et dans son Église. L’Esprit de vérité et de charité nous rappelle tout ce que le Christ a dit, il nous fait entrer toujours plus pleinement dans le sens de ses paroles. Nous avons tous vécu cette expérience : à un moment, dans une situation quelconque, se présente une idée et ensuite une autre se relie à un passage de l’Écriture... C’est l’Esprit qui nous fait suivre cette voie : la voie de la mémoire vivante de l’Église. Et cela exige de nous une réponse : plus notre réponse est généreuse, plus les paroles de Jésus deviennent vie en nous, deviennent des attitudes, des choix, des gestes, un témoignage. L’Esprit nous rappelle substantiellement le commandement de l’amour et il nous appelle à le vivre.
Un chrétien sans mémoire n’est pas un véritable chrétien : c’est un chrétien à mi-chemin, c’est un homme ou une femme prisonnier du moment, qui ne sait pas tirer profit de son histoire, qui ne sait pas la lire et la vivre comme histoire du salut. En revanche, avec l’aide du Saint-Esprit, nous pouvons interpréter les inspirations intérieures et les événements de la vie à la lumière des paroles de Jésus. Et ainsi grandit en nous la sagesse de la mémoire, la sagesse du cœur, qui est un don de l’Esprit ! Que le Saint-Esprit ravive en nous tous la mémoire chrétienne ! Et ce jour-là, avec les apôtres, il y avait la Femme de la mémoire, celle qui depuis le début méditait toutes ces choses dans son cœur. Il y avait Marie, notre Mère. Qu’Elle nous aide sur cette route de la mémoire.
Le Saint-Esprit nous enseigne, nous rappelle, et — une autre caractéristique — nous fait parler, avec Dieu et avec les hommes. Il n’y a pas de chrétiens muets, à l’âme muette; non, il n’y a pas de place pour cela.
Il nous fait parler avec Dieu dans la prière. La prière est un don que nous recevons gratuitement; elle est un dialogue avec Lui dans le Saint-Esprit, qui prie en nous et nous permet de nous adresser à Dieu en l’appelant Père, Papa, Abbà (cf. Rm 8, 15 ; Ga 4, 4) ; et cela n’est pas seulement une « façon de parler », mais c’est la réalité, nous sommes réellement des fils de Dieu. « En effet, tous ceux qu’anime l’Esprit de Dieu sont fils de Dieu » (Rm 8, 14).
Il nous fait parler dans l’acte de foi. Aucun de nous ne peut dire : « Jésus est le Seigneur » — nous l’avons entendu aujourd’hui — sans le Saint-Esprit. Et l’Esprit nous fait parler avec les hommes dans le dialogue fraternel. Il nous aide à parler aux autres en reconnaissant en eux des frères et des sœurs ; à parler avec amitié, avec tendresse, avec douceur, en comprenant les angoisses et les espérances, les tristesses et les joies des autres.
Mais il y a plus : le Saint-Esprit nous fait également parler aux autres dans la prophétie, c’est-à-dire en faisant de nous des « canaux » humbles et dociles de la Parole de Dieu. La prophétie est faite avec franchise, pour montrer ouvertement les contradictions et les injustices, mais toujours avec douceur et dans une intention constructive. Pénétrés par l’Esprit d’amour, nous pouvons être des signes et des instruments de Dieu qui aime, qui sert, qui donne la vie.
En récapitulant : le Saint-Esprit nous enseigne la voie ; il nous rappelle et nous explique les paroles de Jésus ; il nous fait prier et dire Père à Dieu, il nous fait parler aux hommes dans le dialogue fraternel et il nous fait parler dans la prophétie.
Le jour de la Pentecôte, quand les disciples « furent remplis du Saint-Esprit », ce fut le baptême de l’Église, qui naquit « en sortie », en « partance » pour annoncer à tous la Bonne Nouvelle. La Mère Église, qui part pour servir. Rappelons l’autre Mère, notre Mère qui partit promptement, pour servir. La Mère Église et la Mère Marie : toutes les deux vierges, toutes les deux mères, toutes les deux femmes. Jésus avait été péremptoire avec les apôtres : ils ne devaient pas s’éloigner de Jérusalem avant d’avoir reçu d’en-haut la force du Saint-Esprit (cf. Ac 1, 4.8). Sans Lui il n’y a pas de mission, il n’y a pas d’évangélisation. C’est pourquoi avec toute l’Église, avec notre Mère l’Église catholique nous invoquons : Viens, Saint-Esprit !





© Copyright - Libreria Editrice Vaticana
OMILIA DO PAPA FRANCISCO
Basílica Vaticana
Domingo, 8 de Junho de 2014

«Todos ficaram cheios do Espírito Santo » (Act 2, 4).
Falando aos Apóstolos na última Ceia, Jesus disse que, depois da sua partida deste mundo, lhes teria enviado o dom do Pai, ou seja o Espírito Santo (cf. Jo 15, 26). Esta promessa realiza-se poderosamente no dia de Pentecostes, quando o Espírito Santo desce sobre os discípulos congregados no Cenáculo. Aquela efusão, embora tenha sido extraordinária, não foi única nem limitada àquele momento, mas é um acontecimento que se renovou e que ainda hoje se renova. Cristo glorificado à direita do Pai continua a cumprir a sua promessa, derramando sobre a Igreja o Espírito vivificador, que nos ensina, nos recorda e nos faz falar.
O Espírito Santo ensina-nos: é o Mestre interior. Ele orienta-nos pela senda recta, através das situações da vida. Indica-nos o caminho, a vereda. Nos primórdios da Igreja, o Cristianismo era conhecido como «o caminho» (cf. Act 9, 2), e o próprio Jesus é o Caminho. O Espírito Santo ensina-nos a segui-lo, a caminhar nas suas pegadas. Mais do que um mestre de doutrina, o Espírito Santo é um Mestre de vida. E, sem dúvida, da vida faz parte também o saber, o conhecer, mas no contexto do horizonte mais amplo e harmonioso da existência cristã.
O Espírito Santo recorda-nos, recorda-nos tudo aquilo que Jesus disse. É a memória viva da Igreja. E enquanto nos faz recordar, leva-nos também a compreender as palavras do Senhor.
Este recordar no Espírito e graças ao Espírito não se reduz a um gesto mnemónico, mas constitui um aspecto essencial da presença de Cristo em nós e na sua Igreja. O Espírito de verdade e de caridade recorda-nos o que Cristo disse, leva-nos a entrar cada vez mais plenamente no sentido das suas palavras. Todos nós fazemos esta experiência: num momento, em qualquer situação, temos uma ideia e depois mais uma, que se liga a um trecho da Escritura... É o Espírito que nos leva a percorrer este caminho: a vereda da memória viva da Igreja. E isto exige de nós uma resposta: quanto mais generosa for a resposta, tanto mais as palavras de Jesus se tornarão em nós vida, atitudes, escolhas, gestos e testemunho. Em síntese, o Espírito recorda-nos o mandamento do amor e chama-nos a vivê-lo!
Um cristão sem memória não é um cristão autêntico: é um cristão a meio caminho, é um homem ou uma mulher prisioneiro do momento, que não sabe valorizar a sua história, não sabe lê-la nem vivê-la como história de salvação. Ao contrário, com a ajuda do Espírito Santo, podemos interpretar as inspirações interiores e os acontecimentos da vida à luz das palavras de Jesus. E assim prospera em nós a sabedoria da memória, a sapiência do coração, que é um dom do Espírito. Que o Espírito reavive a memória cristã em todos nós! E naquele dia, juntamente com os Apóstolos, estava presente a Mulher da memória, Aquela que desde o princípio ponderava tudo no seu coração. Estava presente Maria, nossa Mãe. Que Ela nos ajude neste caminho da memória!
O Espírito Santo ensina-nos, recorda-nos e — outra sua característica — faz-nos falar com Deus e com os homens. Não existem cristãos mudos, emudecidos de alma; não, não há lugar para isto.
Ele leva-nos a falar com Deus na oração. A oração é uma dádiva que nós recebemos gratuitamente; é diálogo com Ele no Espírito Santo, que ora em nós em e que nos permite dirigir-nos a Deus chamando-lhe Pai, Aba (cf. Rm 8, 15; Gl 4, 4); e não se trata apenas de um «modo de dizer», mas da realidade: nós somos realmente filhos de Deus. «Todos aqueles que são conduzidos pelo Espírito de Deus são filhos de Deus» (Rm 8, 14).
Ele faz-nos falar no gesto da fé. Nenhum de nós pode dizer «Jesus é o Senhor» — como ouvimos hoje — sem o Espírito Santo. E o Espírito leva-nos a falar com os homens no diálogo fraterno. Ajuda-nos a falar com os demais, reconhecendo neles irmãos e irmãs; a falar com amizade, ternura e mansidão, compreendendo as angústias e as esperanças, as tristezas e as alegrias dos outros.
Mas há mais: o Espírito Santo leva-nos a falar também aos homens na profecia, ou seja, transformando-nos em «canais» humildes e dóceis da Palavra de Deus. A profecia é feita com franqueza, para mostrar abertamente as contradições e as injustiças, mas sempre com mansidão e intenção construtiva. Impregnados do Espírito de amor, podemos ser sinais e instrumentos de Deus que ama, serve e vivifica.
Recapitulando: o Espírito Santo ensina-nos o caminho; recorda-nos e explica-nos as palavras de Jesus; leva-nos a rezar e a dizer «Pai» a Deus; faz-nos falar aos homens no diálogo fraterno e leva-nos a falar na profecia.
No dia de Pentecostes, quando os discípulos «se tornaram cheios do Espírito Santo», teve lugar o baptismo da Igreja, que nasceu «em saída», «em partida», para anunciar a Boa Notícia a todos. A Mãe Igreja parte para servir. Recordemos também a outra Mãe, a nossa Mãe que partiu com prontidão para servir. A Mãe Igreja e a Mãe Maria: ambas são virgens, ambas são mães, são ambas mulheres. Jesus foi peremptório com os Apóstolos: eles não deviam afastar-se de Jerusalém antes de ter recebido do alto a força do Espírito Santo (cf. Act 1, 4.8). Sem Ele não existe a missão, e nem sequer a evangelização. Por isso, juntamente com a Igreja inteira, com a nossa Mãe Igreja católica, invoquemos: Vinde, Espítu Santo.